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(Italiano) Giuseppe Nicastro, intraprendenza e caparbietà come traini del vissuto

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(Italiano) Salvatore Urso Baiardo, il richiamo del mare come rotta di vita

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(Italiano) Giovanni Schillaci, quando la tenacia e la devozione al lavoro premiano

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(Italiano) Francesco Di Mora, l’uomo con due patrie nel cuore

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(Italiano) Aragona, terra di emigrazione e di cantastorie della vita

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(Italiano) Il castello delle anime perse

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(Italiano) Dalla patente di roffiano al pedigree di puttana

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(Italiano) La festa di San Giuseppe tra gli spiritelli di campagna

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La luna di Ciaùla: una vita in miniera

La storia di Ciula, è la storia di molti. Ambientata nella miniera Taccia Caci di Aragona, la novella di Luigi Pirandello “Ciaùla scopre la luna” datata 1907 è contenuta nella celebre raccolta “Novelle per un anno”. A ispirare l’agrigentino Premio Nobel per la Letteratura è la vita dei minatori, la fatica e il rapporto con la miniera.

Il tesoro maledetto

Lui, lei e l’altro a Milocca, nel paese delle “robbe”. E poi gli otto figli: i meno fortunati colpiti da morte violenta e quelli più fortunati, che emigrarono facendo perdere le loro tracce, ma sopravvissuti ad una lunga storia di degrado, banditismo, omertà e disonore. Accadde a Milena, tra la fine del 1800 e il 1900, quando il giovane e mite contadino Damiano Manta sposò l’esuberante Concetta Serrao. Dal matrimonio nacquero quattro figli, ma non c’era casa o stradella in cui non si bisbigliasse sulla relazione della giovane moglie con Rosario Scozzaro, noto per la sua prepotenza.